Università d’Annunzio, giovane ricercatore selezionato per un finanziamento ministeriale di 1,33 milioni per lo studio dei terremoti

10 Dicembre 2024
1 minuto di lettura
Fonte: Università degli Studi Gabriele d'Annunzio Chieti - Pescara

Il dott. Simone Bello, responsabile scientifico del progetto DEFENS, è stato selezionato dal Ministero dell’Università e della Ricerca

CHIETI – Un importante risultato è stato raggiunto dal dottor Simone Bello, responsabile scientifico del progetto DEFENS (3D gEology-constrained seismic rupture dynamic models: a new interdisciplinary strategy For Earthquake forecastiNg and reSilience). Il progetto ha ottenuto un finanziamento di circa 1,33 milioni di euro dal Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito dell’Avviso FIS2. Il dottor Bello, membro del gruppo di ricerca guidato dalla professoressa Giusy Lavecchia presso il Dipartimento di Scienze dell’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara, si è classificato primo nel settore PE10 dell’European Research Council.

DEFENS si concentra sull’analisi di dodici principali sistemi di faglie sismogenetiche nell’Appennino italiano, puntando a sviluppare modelli numerici dinamici e multiciclo. L’obiettivo è identificare le aree dove potrebbero verificarsi future nucleazioni sismiche, contribuendo così alla riduzione del rischio sismico e al miglioramento della resilienza delle comunità. Il team di DEFENS coinvolge esperti nazionali e internazionali, tra cui i professori Francesco Brozzetti, Rita de Nardis, Rocco Palumbo e Gianluigi Rosatelli della d’Annunzio, il professor Ramon Arrowsmith dell’Arizona State University (USA) e il dottor Edoardo Peronace del CNR.

“L’Italia affronta una sfida continua a causa dell’elevato rischio sismico. Nel XX e XXI secolo, i terremoti in Italia hanno causato oltre 125 mila vittime. Negli ultimi cinquant’anni, i costi sostenuti dal governo per i terremoti hanno superato i 150 miliardi di euro, senza considerare le perdite in termini di vite umane, patrimonio culturale, redditi aziendali mancati e l’impatto sui sistemi sanitari. Una chiave fondamentale per migliorare la comprensione dei futuri eventi sismici risiede nello studio integrato dei terremoti, attuali e del passato, e delle strutture tettoniche che li rilasciano”, ha commentato la professoressa Giusy
Lavecchia, Ordinario di Geologia Strutturale presso il Dipartimento di Scienze della d’Annunzio.

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