Nuove tensioni nel carcere di Castrogno, l’allarme dei sindacati

29 Novembre 2023
1 minuto di lettura

Circa 60 detenuti sono in protesta per le condizioni del carcere. Il Sinappe: “Sembra una discarica”

TERAMO – Circa sessanta detenuti hanno dato il via a una decisa protesta, tra reclami, disordini interni 
e danneggiamenti vari, per una situazione che i sindacati definiscono “ai limiti della tollerabilità”. La protesta infatti riguarda le condizioni del carcere teramano, tra finestre e vetri mancanti, assenza di erogazione di acqua calda e malfunzionamento degli impianti termoidraulici. Questi, alcuni dei disagi posti alla base delle violente reazioni. “Per il futuro, è sempre più concreto il rischio che qualcuno possa davvero farsi male”, scrive in una nota il Sinappe di Teramo, “L’insediamento di un nuovo direttore nel carcere di Castrogno aveva indotto a sperare in azioni risolutive che però tardano ad arrivare”.
A tutto ciò si unisce la sofferenza organica, causa anche del piano di smaltimento del congedo ordinario arretrato: “azione a cui questo Sindacato non può non plaudire, trattandosi di diritto insopprimibile del dipendente, per altro soggetto a caducazione in caso di mancata fruizione. Rispetto a ciò, tuttavia, ci si sarebbe aspettato un aiuto dall’esterno, teso a sostituire quello forzatamente assente”. 
“Al contrario, al fine di sopperire all’assenza del personale in congedo, altri devono 
effettuare turni infiniti a cui non seguirà giusta retribuzione del lavoro straordinario per 
superamento dei limiti individuali”, continua il sindacato. Da ultimo non vengono tralasciate le condizioni 
igienico ambientali: “il Castrogno sembra divenire una discarica a cielo aperto, vi sono cumuli 
di immondizia ovunque. Sul punto ci chiediamo cosa sia stato fatto per lo smaltimento o il 
recupero, nonostante gli interventi ASL effettuati a ridosso della scorsa estate siano stati 
severi e perentori”.

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